Recuperare un edificio del passato

Per recuperare una cascina storica di fine Ottocento sul Lago di Garda e farne un agriturismo, Humustudio ha scelto di puntare sulle finestre per tetti VELUX. Il recupero, prevalentemente d’interni, ha previsto l’ingresso di nuovi flussi di luce dal tetto, che oggi illuminano un progetto a lunga scadenza, legato a filo doppio col passato.

Ci sono storie di vita che partono da case, progetti e ristrutturazioni, come quella di Sarah Pastori e della tenuta della sua famiglia, La Pergola.
Otto ettari di terreno a Bardolino, sul lago di Garda, tutti coltivati a viti e ulivi, che ospitano una villa padronale e una piccola cappella degli anni Sessanta con campanile.  Un’azienda agricola e una cascina storica di fine Ottocento con tetto a falda diventata agriturismo, all’interno della quale Sarah dorme ogni notte in quello che, prima del recupero del Giugno 2010, era un fienile. E si sveglia ogni mattina sotto la luce zenitale che entra dalle finestra VELUX.

Angolo relax in mezzo agli ulivi
Angolo relax in mezzo agli ulivi

“Da generazioni, la Tenuta è di proprietà della famiglia Spreafico Droume De Festi (quella di mio padre). Ad oggi sto ancora trovando molti documenti e foto della storia di questo luogo e della mia famiglia. Non ne sapevo molto ed ero troppo presa a lavorare come aiuto regista nella pubblicità e nel cinema, primA di decidere di aiutare mio padre. Il progetto dell’agriturismo fu una sua idea, nel 2003, sostenuta con entusiasmo da mia sorella: allora la cascina era una semplice casa di campagna, rimessa a posto negli anni Settanta solo per passarci i fine settimana. Papà e Aline si stavano adoperando per farla tornare ai precedenti splendori ma il destino ha voluto che lei mancasse all’improvviso e lui fosse colpito da una malattia invalidante e degenerativa. Cambiò tutto. Questo progetto diventò il mio, da perseguire a tutti i costi, mai un weekend libero e tanto meno vacanze. Ora vivo qui e mi occupo di tutto da sola. E’ un’avventura che ogni giorno mi sorprende”.

Il progetto di recupero

“Ricordo ancora, dopo aver valutato vari architetti, l’incontro con Andrea Borri di Humustudio: era il 2009. Foglio e matita in mano, si era messo a disegnare davanti al capannone, costruzione da modificare a fianco della cascina. Appena visti gli schizzi ho pensato: è lui!”
La parola dunque all’Architetto. Come si presentava quando siete arrivati? “Era completamente fatiscente, dallo stato di fatto si vede che era un rudere. Con le ruspe abbiamo tolto casa a un bel po’ di gatti, che ormai ci abitavano da tempo. Si è trattato di più o meno 500 metri quadri d’intervento su tre livelli, per un totale di sette stanze. La forma dell’edificio  è rimasta esattamente la stessa, noi abbiamo fatto una ristrutturazione prevalentemente d’interni e relativa all’apertura delle nuove finestre per tetti VELUX, scelte come soluzione ottimale per portare più luce all’interno degli spazi e allargandoli. Una stanza luminosa risulta più accogliente e gradita agli ospiti. Si voleva farne un luogo d’accoglienza e la luce in questo gioca un ruolo essenziale. Abbiamo collocato una finestra per tetti VELUX in ciascuna delle tre stanze dell’ultimo piano, due nei rispettivi bagni e l’ultima nella stanza di Sarah, nel blocco del secondo piano”.

Una delle camere da letto dopo la ristrutturazione
Una delle camere da letto dopo la ristrutturazione

Più luce in casa

La destinazione d’uso dei locali era già compatibile con l’attività, in quanto erano stati accatastati prima del Quarantadue. La soluzione VELUX ha garantito, in più, di soddisfare al meglio le esigenze di aeroilluminazione, permettendo alla casa di raggiungere gli standard, senza intervenire sulle facciate.

“Il tetto a falda è rimasto così com’era, è stato solo ricoibentato, abbiamo tagliato i travetti e inserito l’isolante termico. L’edificio ha un corpo di fabbrica alto tre piani e uno alto due, c’è una specie di estensione che era il fienile e lì c’erano vecchi vetri fissi e fatiscenti, che abbiamo sostituito con finestre per tetti VELUX. Sulla parte mansardata del terzo piano, invece, le abbiamo inserite ex novo, tutte in versione elettrica”.
“La scelta non è casuale – spiega l’Architetto Borri – ma risponde alle esigenze dei clienti. Si tratta di una zona dove la ricettività è di un livello abbastanza alto, ci sono molti stranieri, abituati a certi standard: la motorizzazione delle finestre VELUX è una scelta confort e classe che risponde alle loro abitudini. E per chi vuole ancora di più, ci sono stanze con modelli che permettono anche di gestire la luce all’interno dell’ambiente, grazie alla tapparella elettrica”. Una soluzione che denota la grande attenzione al benessere che, dalle stanze, anima tutta la struttura: chi si ferma a La Pergola può godere di una prima colazione con prodotti a Km Zero e biologici. Anche se l’Azienda Agricola non produce più vino (l’ultima bottiglia risale al Settantaquattro, quando la cantina fu dismessa) la Tenuta vende l’uva – con certificazione biologica – ad altre cantine. La produzione casalinga dell’olio, invece, continua.
“Abbiamo messo anche il materassino acustico a pavimento per isolare le stanze e garantire privacy e relax – continua Borri – Per arginare l’umidità è stato fatto uno scavo e sotto il pavimento sono state posizionate calotte di plastica alte venti centimetri per far girare l’aria sotto e rendere più salubre il luogo. Ci siamo occupati anche della ripavimentazione di alcune zone, i pavimenti originali al primo piano sono stati rilamati e mantenuti nella loro prestigiosa antichità, così come le travature”.

Nuova vita alla cascina

La Cascina rivive così gli antichi fasti, tra un camini in ferro battuto e comodini a pergamena. “Si è creato un rapporto stretto di fiducia – racconta Sarah – Humustudio mi ha seguito anche per l’arredamento. Abbiamo ricollocato mobili che erano già della proprietà, recuperando, anche grazie al restauro, valigie, lampadari, applique, mobili intarsiati, sedie del Settecento.

Una camera con i vecchi mobili classici restaurati
Una camera con i vecchi mobili classici restaurati

Mi sono forzata a uscire dallo stile minimal, come mi era stato consigliato, e ne è venuto fuori un bel progetto: un mix riuscito tra moderno e antico. Tutto parla della storia della famiglia, dalle stampe appese ai muri a una mappa della tenuta negli anni Sessanta, dalle foto di famiglia ai giochi di società come scacchi antichi, fino a una collezione di National Geographic dal primo numero. E questo è solo l’inizio. Ora sto valutando di procedere con altri interventi e Humustudio mi seguirà. Penso a una piscina di sale per il prossimo anno e anche a un bio-laghetto.”

“E’ un progetto in itinere – anticipa Borri – Lo stiamo portando avanti un po’ per volta e presto entreremo nella fase due. L’obiettivo futuro è recuperare anche le altre porzioni della tenuta, a cominciare dell’antica abitazione dei custodi, per poi passare alla villa padronale. Tutti comparti che verranno riqualificati e destinati all’accoglienza perché Bardolino è un posto dove c’è molta richiesta di alloggi e di posti come questi, con vista sul lago e un parco che offre libertà privata assoluta, ce ne sono pochi. L’agriturismo è sempre al completo”.

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