Le 5 caratteristiche di una casa confortevole

Sono 5 le caratteristiche che deve avere una casa confortevole secondo la ricerca Velux 2016 che monitora le abitudini e i comportamenti sulla salute, il consumo energetico e il benessere in casa dei cittadini europei. Eccole.

Sono 5 le caratteristiche che deve avere una casa per definirsi confortevole. Lo rileva una ricerca Velux appena conclusa che monitora le abitudini dei cittadini europei e il loro impatto su salute, consumo energetico e benessere in casa. Eccole.

1 – Un buon sonno 
Al primo posto tra le caratteristiche che garantiscono il benessere in casa c’è una buona qualità del sonno. Eppure il 77% degli europei non vive condizioni di sonno ottimali in casa. Uno su tre definisce la sua qualità del suo sonno nelle ultime quattro settimane pessima o abbastanza negativa. Più della metà (60%) ha avuto disturbi del sonno. Le conseguenze sulla salute sono chiare. Fra la minoranza degli intervistati che dichiara di vivere condizioni di sonno ottimali, il 51% si definisce in ottima salute. Del 77% degli intervistati che, al contrario, afferma di avere condizioni di sonno ben lungi dall’essere ottimali, solo il 29% si sente in forma.
Dormire poco e male durante la notte riduce le prestazioni sul lavoro, aumenta il rischio di infortuni e la difficoltà nel prendere decisioni sul posto di lavoro. Non a caso l’insonnia è una delle maggiori cause di assenteismo dal lavoro. Il tasso mensile di assenza per malattia degli insonni è di 1,4 volte superiore a quello di chi non ha problemi di sonno.
2 – Temperature confortevoli in casa
Gli europei che vivono in case fredde hanno il 50% in più di probabilità di contrarre infezioni al naso e alla gola.
Ben l’82% vive in ambienti che in inverno diventano troppo freddi. Il 18% degli intervistati dichiara che la propria casa è troppo fredda durante tutto l’arco dell’anno o la maggior parte di esso. Quanto al surriscaldamento pare sia ancor più diffuso: l’87% lo ha sperimentato nelle giornate più calde dell’estate 2015 e il 31% si sente regolarmente troppo esposto al calore in casa.
Le persone che hanno il naso congestionato passano dal 68% al 45% quando si confrontano i dati di coloro che vivono in case troppo fredde con quelli che vivono in case con una temperatura sempre confortevole. Secchezza e irritazione della gola sono percentualmente meno diffusi in abitazioni che non sono mai troppo fredde. Anche avere una casa troppo calda è correlato all’aumento di infezioni alla gola.
Perfino i decessi per malattie cardiovascolari sembrerebbero riconducibili a temperature interne eccessivamente basse. Una ricerca effettuata in 11 paesi europei ha stimato che quasi 13 su 100.000 abitanti muoiono ogni anno a causa del freddo eccessivo in casa. Sul fronte opposto il calore eccessivo può essere pericoloso, soprattutto per gli anziani, e impoverisce la qualità del sonno.
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3 – Sufficiente quantità di luce
Una buona illuminazione naturale in casa dimezza il rischio di sentirsi stanchi e affaticati.
Il 37% degli europei che non hanno quasi mai il loro salotto illuminato dalla luce naturale, si sentono raramente carichi e pieni di energia. Se i livelli di luce sono sufficienti, la percentuale scende al 21%. La luce del sole ha anche un effetto positivo sulla propria percezione di salute e riduce il rischio di contrarre infezioni alla gola e al naso.
La luce del sole è nota per la sua capacità di migliorare l’umore e la produttività. E’ dimostrato che il miglioramento delle condizioni di luce diurna porta a un aumento della produttività fino al 15%. La mancanza di luce può causare disturbi del sonno, stress, obesità, stanchezza cronica.
4 – Aria pulita in casa
Gli europei che non cambiano mai l’aria in casa hanno più probabilità sentirsi stanchi rispetto a coloro che la cambiano dalle 2 alle 4 volte al giorno.
In dettaglio, il 48% degli europei che non cambiano mai l’aria in casa si sentono privi di energia. Dato che scende al 22% per chi cambia l’aria dalle 2 alle 4 volte al giorno. Inoltre, il numero di persone che soffre di infezioni alla gola sale dal 36% al 50% quando qualcosa impedisce loro di aprire le finestre per arieggiare.
Un altro studio suggerisce che 80 milioni di europei che vivono in case umide hanno un rischio maggiore di contrarre malattie respiratorie come l’asma. La mancanza di aria pulita e un clima interno poco sano ostacolano anche l’apprendimento e la capacità di lavorare. Al contrario, le capacità di apprendimento dei bambini sale fino al 15% se si trovano in un ambiente ben arieggiato. Aprire le finestre con regolarità può attenuare questi sintomi.
5 – Livelli consoni di umidità in casa
In case dove è presente muffa si ha il 50% in più di probabilità di contrarre infezioni alla gola.
Il 60% degli europei con muffa in casa ha sofferto di secchezza o irritazione alla gola. Per chi non registra questo problema, tale disturbo scende al 43%.
Attività come pulire, cucinare e fare la doccia aumentano l’umidità interna. In media una famiglia di 4 persone produce ogni giorno 10 litri di acqua sotto forma di umidità. Un tipico effetto è la condensa sui vetri delle finestre, fenomeno che è stato sperimentato dal 32% degli intervistati. La costante presenza di umidità in casa può generare muffe, ma non solo. Il rischio complessivo di sviluppare l’asma è di circa due volte più elevato in una casa con muffa che in una casa senza muffa o con il giusto tasso di umidità.

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Autore:

Elena Liziero

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