Sismabonus 2025
Tra gli incentivi ancora in vigore nel 2025, il Sismabonus continua a essere una delle agevolazioni fiscali sui lavori in casa più rilevanti, anche perché la maggior parte dei comuni italiani sono soggetti a rischio sismico. Ecco come poterne usufruire.
Sismabonus 2025 al 50% per le case principali e al 36% per le secondarie
Il Sismabonus, da quando è stato introdotto nel 2017, è una detrazione fiscale destinata ai lavori di miglioramento antisismico su una spesa massima di 96.000 euro per unità immobiliare e che va poi erogata in 10 rate annuali di pari importo (fino al 2023 era ripartita in 5 anni).
Come gli altri principali bonus sulla casa, l’Ecobonus e il Bonus ristrutturazioni, anche il Sismabonus nel 2025 è stato rimodulato nelle percentuali di detrazione. I lavori di messa in sicurezza antisismica di un’abitazione principale sono detraibili al 50% mentre per tutte le altre seconde case la percentuale di detrazione scende al 36%. Nel biennio 2026/2027 ci sarà un’ulteriore riduzione: la percentuale di detrazione scenderà al 36% per le case principali e del 30% per le secondarie.
Un’altra novità 2025 riguarda i massimali di spesa detraibile ridotti per i redditi sopra i 75.000 euro. Se hai un reddito tra i 75.000 euro e i 100.000 euro potrai detrarre non più di 14.000 euro, oltre i 100.000 euro il massimale si riduce a 8.000 euro. Il massimale va poi moltiplicato per un coefficiente che dipende dal numero di figli a carico e dalla presenza o meno di disabili.
Quali sono le case principali?
Per capire quali case hanno diritto ad una detrazione fiscale maggiorata, è bene distinguere tra “casa principale” e “prima casa”: sono due terminologie che spesso si sovrappongono nel linguaggio comune, ma dal punto di vista fiscale e giuridico non sono la stessa cosa. La “prima casa” è quella acquistata per prima cronologicamente, per la quale ci sono una serie di agevolazioni dedicate e usufruibili una sola volta. La normativa 2025 per i bonus fiscali premia maggiormente la casa principale, che è quella in cui hai la residenza anagrafica e vivi abitualmente. Generalmente nell’abitazione principale hai anche l’esenzione da IMU e Tasi.
Nel 2025 il Sismabonus non distingue più le percentuali di detrazione per miglioramento di classi di rischio, ma premia maggiormente i lavori nelle case principali, con il 50% di bonus, mentre nelle seconde case l’agevolazione scende al 36%.
Quali interventi sono agevolabili con il Sismabonus 2025
A partire dal 2025 oltre alle due diverse percentuali di detrazione tra case principali e secondarie, cambia anche l’impostazione del Sismabonus: non c’è più distinzione di aliquota in base alla riduzione del rischio sismico di una o due classi. Anche gli interventi che comportano un minimo miglioramento della sicurezza sismica, senza necessariamente diminuire di una classe il rischio, potranno comunque accedere alle aliquote del 36% o 50%, a seconda dei casi.
Il Sismabonus 2025 può essere richiesto da: proprietari o titolari di diritti reali su edifici esistenti, persone fisiche, società, condomini, IACP e cooperative a proprietà indivisa in specifici casi. Possono beneficiarne sia i contribuenti soggetti all’Irpef che all’Ires, a condizione che abbiano un titolo idoneo sull’immobile.
Per accedere alle agevolazioni è necessario che:
- gli interventi siano stati avviati dopo il 1° gennaio 2017, cioè che l’autorizzazione edilizia o il titolo abilitativo sia stato rilasciato dopo questa data
- l’edificio oggetto dei lavori sia situato in una zona sismica ad alta pericolosità (zone 1, 2 o 3, come definite dall’Ordinanza n. 3274 del 20 marzo 2003)
- si tratti di immobili ad uso abitativo o produttivo.
Nel Sismabonus 2025 rientrano numerosi tipi di intervento, tra cui:
- miglioramento sismico: interventi che aumentano la capacità dell’edificio di resistere alle sollecitazioni sismiche, anche senza raggiungere l’adeguamento completo alle norme più recenti
- adeguamento sismico: è un intervento più incisivo, che porta l’edificio a rispondere ai requisiti attuali delle normative antisismiche, garantendo un livello di sicurezza molto più alto
- lavori sulla copertura: si agevolano interventi su solai e tetti, mirati a migliorare la capacità portante, alleggerire il peso complessivo della struttura, eliminare spinte laterali indesiderate sulle pareti, o rafforzare il sistema di contenimento delle murature
- riparazioni strutturali: interventi che ripristinano la resistenza originaria di parti danneggiate o degradate in muratura, calcestruzzo armato o acciaio causa umidità, invecchiamento, esposizione agli agenti atmosferici, ecc.
- prevenzione di meccanismi di collasso locale: rientrano qui le tecniche per evitare il ribaltamento di pareti o altri elementi, come l’inserimento di tiranti e catene, il rinforzo dei nodi trave-colonna, la cerchiatura di travi e pilastri
- rafforzamento di elementi non strutturali pericolosi, come camini, parapetti, controsoffitti pesanti e simili, che in caso di sisma potrebbero distaccarsi e diventare pericolosi per l’incolumità delle persone
- demolizione e ricostruzione: anche le opere che prevedono l’abbattimento e la ricostruzione dell’edificio possono rientrare nel Sismabonus, purché portino a una riduzione concreta del rischio sismico, in questo caso specifico viene richiesto il miglioramento di almeno una classe energetica.
Tra le spese detraibili non rientrano solo quelle relative ai lavori, ma anche quelle sostenute per la verifica e la classificazione sismica dell’edificio, un passaggio tecnico fondamentale per accedere alla detrazione e misurare i miglioramenti ottenuti.
Ristruttura il sottotetto e risparmia grazie agli incentivi fiscali
Scopri come funziona la detrazione fino al 50% per le ristrutturazioni, quali lavori sono previsti e come richiederla
Scarica subito la guida al Bonus ristrutturazioniSismabonus Acquisti 2025
La Legge di Bilancio 2025 prevede anche il Sismabonus Acquisti: si tratta di un’agevolazione fiscale per l’acquisto di un immobile in zona sismica 1, 2 o 3, demolito e ricostruito con realizzazione di adeguamenti sismici e venduto entro 30 mesi dalla data di conclusione dei lavori.
In sostanza, anche acquistando un immobile demolito e ricostruito con il Sismabonus, si potrà ottenere della stessa detrazione del Sismabonus “classico”. Nel 2025 potrai detrarre il 50% fino a 96.000 euro se l’acquisto è una casa principale e 36% se si riferisce a una seconda casa o a un immobile diverso; nel 2026-2027 le percentuali di detrazioni diminuiscono al 36% con acquisto di una casa principale e 30% per seconde case e altri immobili.

Come mettere in sicurezza una mansarda e ottenere il Sismabonus
Gli interventi possibili per ottenere il Sismabonus in mansarda variano a seconda del tipo di edificio, dei materiali impiegati e dello stato generale della costruzione. I lavori più comuni includono il consolidamento delle travi portanti, il rinforzo delle pareti verticali, il miglioramento dell’attacco tra il tetto e le murature e, dove possibile, l’alleggerimento delle coperture per ridurre le sollecitazioni.
È fondamentale affidarsi a tecnici esperti in sismica, capaci di realizzare un progetto conforme alle normative e in grado di accedere ai benefici del Sismabonus. E’ obbligatoria la redazione di una documentazione specifica sull’adeguamento sismico (e, nel caso di demolizione e ricostruzione, il miglioramento attestato dev’essere di almeno una classe di rischio).
Copia il link e condividi Link copiato!