5 errori da evitare nella ristrutturazione di un sottotetto

La ristrutturazione di un sottotetto consente di guadagnare dei metri quadri preziosi per la casa e la famiglia, ma ci sono delle valutazioni da fare prima di cominciare il lavoro, dalla verifica delle dimensioni e dello stato, al controllo delle normative regionali fino all'apertura di finestre e ai lavori di isolamento termico e acustico.

Ristrutturare un sottotetto è l’ideale per guadagnare qualche prezioso metro quadro senza toccare lo spazio esistente e per creare così una stanza aggiuntiva che dia pace e tranquillità a tutta la famiglia.

Prima di cominciare un lavoro come questo è necessario, però, porsi le domande giuste per evitare errori che possono portare a sgradite sorprese.

1. Non effettuare uno studio di fattibilità

Le ristrutturazione di un sottotetto richiede, prima di tutto, uno studio di fattibilità serio. Non tutte le mansarde si prestano a questo tipo di trasformazione. La prima cosa da fare, prima ancora di consultare un professionista, è quello di misurare la pendenza del tetto e l’altezza sotto il punto più alto e verificare che siano in linea con la normativa regionale.

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2. Non controllare lo stato del sottotetto

Prima di cominciare, si dovrebbereo verificare lo stato del tetto e del pavimento. Per quanto riguarda il tetto, a meno che siate voi stessi un professionista, vi consigliamo di assumere un architetto che effettuerà una diagnosi sulla tenuta delle finestre esistenti, e delle tegole. Se ci sono parti in legno, va verificato che non siano attaccate da insetti o funghi, che richiedono un trattamento specifico.

Verificare anche che il pavimento non sia danneggiato. In questo caso è fondamentale ripristinarlo, in modo che possa resistere al peso dei mobili.

3. Non controllare le normative regionali

Controllare la normativa regionale in materia di ristrutturazione del sottotetto può evitare disagi futuri. In Italia tutte le Regioni richiedono per i sottotetti altezze medie inferiori ai 270 cm regolari, ma con differenze sostanziali. L’altezza media più comune per il locali abitabili è di 240 cm che, in alcuni casi, per i locali di servizio, bagni, corridoi, viene ulteriormente abbassata di 10 cm. Molte Regioni permettono un’ulteriore riduzione dell’altezza (in genere di 20 cm) nei comuni classificati come montani o semimontani, o al di sopra di una certa altitudine.

Tutte le Regioni prevedono la possibilità di aprire finestre per illuminare i locali con luce solare, ma molte non consentono elevare il tetto, se non in particolari condizioni.

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4. Non pensare a creare delle aperture

Le aperture per illuminare la mansarda devono essere pensate per dare una buona illuminazione. Il rapporto aeroilluminante (ovvero il rapporto tra la superficie del pavimento e quella della finestre) deve assicurare due condizioni, luce e ricambio d’aria e non deve essere inferiore a 1/8.

La normativa indica che il Fattore Medio di Luce Diurna non deve essere inferiore al 2%, ma numerosi studi hanno dimostrato che un fattore di luce diurna medio del 5% garantisce comfort visivo e risparmio energetico.

5. Non pensare all’isolamento (termico e acustico)

Il calore viene disperso per quasi il 30% attraverso il tetto. Va quindi trovato il modo di isolare il sottotetto termicamente, con un sistema che permetta di abbassare la temperatura in estate e migliorare il comfort in inverno. Per la ristrutturazione di una mansarda, fino al 31 dicembre 2016, è prevista una detrazione fiscale del 50%, inoltre sui lavori e i materiali l’iva è al 10%.

Uno dei punti di maggiore dispersione sono le finestre. Nel caso di finestre per tetti e schermature solari, sempre fino al 31 dicembre 2016, è possibile avere un detrazione fiscale del 65% per riqualificazione energetica dell’edificio.

Infine, se volete dedicare la mansarda a bambini e ragazzi o ad attività rumorose, pensate al vostro comfort acustico. Per evitare rumori al piano inferiore, posizionare un sottostrato sottile specifico tra il pavimento e il rivestimento e preferite un rivestimento poco rumoroso, come la moquette o il PVC.

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