Rendere abitabile un sottotetto è possibile, l’importante è seguire le normative locali e nazionali per fare i lavori a regola d’arte (ricordiamo che qualsiasi difformità rende impossibile usufruire di detrazioni fiscali, compresi i Superbonus, se non viene prima sanata).
Ecco tutte le norme delle quali devi tener presente per rendere la soffitta una stanza in più della tua casa, comoda, luminosa e confortevole.
Leggi nazionali per il recupero dei sottotetti
A livello nazionale, il D.M. del 5 luglio 1975 stabilisce per un’altezza minima abitabile di 2,7 metri che si riduce a 2,4 per i corridoi, i disimpegni in genere, i bagni, i gabinetti ed i ripostigli. Lo stesso Decreto storico prevede riduzioni di altezza ad m. 2,55 per i comuni montani al di sopra dei m. 1000.
Il più recente Decreto del 26 giugno 2015 ha stabilito che l’altezza si può ridurre a m. 2,60 nel caso di ristrutturazioni importanti per installazione di impianti termici dotati di pannelli radianti a pavimento o a soffitto e nel caso di intervento di isolamento dall’interno.
Per quanto riguarda la luminosità, il già citato Decreto Ministeriale del 5 luglio 1975 stabilisce a livello nazionale che “per ciascun locale d’abitazione, l’ampiezza della finestra deve essere proporzionata in modo da assicurare un valore di fattore di luce diurna medio non inferiore al 2% e comunque la superficie finestrata apribile non dovrà essere inferiore a 1/8 della superficie del pavimento”.
Leggi regionali per il recupero dei sottotetti
Le Regioni hanno delle normative che consentono il recupero dei sottotetti per renderli mansarde abitabili, ciascuna di esse in sostanza stabilisce altezze medie e minime diverse, e anche valori diversi di rapporto aeroilluminante (luminosità raggiunta grazie alle finestre) rispetto ai valori nazionali. Tutte le Regioni prevedono la possibilità di aprire finestre per tetti e lucernai per illuminare i locali con luce solare (ma in alcuni casi sotto particolari prescrizioni).
Spesso nelle zone montane sono consentite altezze medie e minime inferiori. Alcune Regioni, inoltre, consentono di fare dei lavori per innalzare il livello del colmo per poter raggiungere l’altezza minima abitabile, come Liguria e Lazio.
Altre Regioni, come Calabria, Puglia, Emilia Romagna e Molise, per recuperare in altezza consentono di abbassare il solaio del sottotetto, ma solo se quest’operazione non riduce l’altezza dell’ultimo piano inferiore a quella standard.
Prima di procedere con i lavori di recupero, informati presso l'ufficio tecnico comunale oppure chiedi una consulenza ad un professionista per capire nel tuo caso specifico quali sono le norme alle quali devi fare riferimento.
Leggi e piani regolatori comunali
Prima di iniziare a fare i lavori per creare una nuova mansarda devi andare nel Comune in cui si trova il sottotetto e verificare il Piano Regolatore o strumento edilizio locale che regola le costruzioni. Alcune regole comunali richiedono ad esempio una superficie minima al di sotto della quale non sono ammesse mansarde abitabili. Altri Comuni non consentono di creare una nuova unità immobiliare a sé stante (ovvero una mansarda da vendere o utilizzare come appartamento singolo) ma permettono di usare il sottotetto solo come nuova stanza in più dell’immobile sottostante.
Leggi sulle linee vita
In alcune Regioni italiane vi sono delle norme che obbligano a realizzare delle linee vita e di accesso e movimentazione sul tetto, sia piano che inclinato, per garantire maggiore sicurezza per i lavori di manutenzione del tetto e/o di pannelli solari o fotovoltaici. Devi quindi verificare la presenza o meno di questa norma nella tua zona. Se presente, devi installare nella tua nuova mansarda almeno una finestra speciale che ti permetta di accedere al tetto.