Piano casa: le proroghe 2021 delle Regioni

Anche quest'anno è possibile effettuare ampliamenti volumetrici grazie ai Piani Casa regionali che sono stati prorogati o resi strutturali. Ecco il punto della situazione aggiornato al 2021.

Il Piano Casa era nato come legge per il rilancio dell’edilizia attraverso incentivi all’ampliamento volumetrico e alla demolizione e ricostruzione degli edifici. Doveva essere una norma a tempo, ma la maggior parte delle Regioni ha deciso, da ormai molti anni, di prorogarla o addirittura di renderle una misura fissa, senza scadenza.

Leggi l’articolo aggiornato: “Piani Casa 2022, le novità regionali”

Piano Casa, le nuove proroghe 2021 Regione per Regione

In Puglia è stata fatta la proroga annuale, fino al 31 dicembre 2021. Dal 2017 gli ampliamenti possono avvenire non solo in contiguità e sopraelevazione, ma anche con un corpo edilizio separato.
Gli interventi di ampliamento volumetrico e sostituzione edilizia con premio di cubatura possono essere realizzati sugli edifici esistenti al 1° agosto 2020. Gli ampliamenti consentiti partono dal 20%, riconosciuto in caso di semplice ampliamento, fino al 45% in presenza di un programma integrato di rigenerazione urbana.

Nelle Marche il Piano Casa è prorogato fino al 31 dicembre 2022. Oltre alla proroga delle vecchie misure, è stata riconosciuta la possibilità di un ulteriore ampliamento, fino al 15% della volumetria o della superficie utile lorda, nel caso in cui l’intervento da realizzare preveda anche un adeguamento sismico della struttura portante dell’intero edificio esistente. Gli edifici rurali danneggiati dagli eventi sismici, i cui proprietari non siano imprenditori agricoli professionali, potranno essere delocalizzati nel caso in cui la loro ristrutturazione edilizia o ricostruzione sull’area di sedime non sia tecnicamente possibile.

La Sicilia ha prorogato al 31 dicembre 2023 la possibilità di ampliamento volumetrico. La percentuale di ampliamento volumetrico, sugli edifici residenziali e non residenziali, sale dal 15% al 20%.

La Calabria ha prorogato al 31 dicembre 2021 le possibilità di ampliamento e sostituzione edilizia. I premi volumetrici inizialmente riconosciuti sono stati ridotti. Al contrario, sono incentivati maggiormente i lavori che prevedono l’adeguamento sismico di tutto l’aggregato strutturale. Negli edifici non residenziali, a destinazione produttiva, direzionale, commerciale e artigianale l’ampliamento può arrivare al 25%,

Anche la Toscana ha optato per la proroga del Piano Casa. Fino al 31 dicembre 2022 si potranno fare interventi di ampliamento fino al 20%. Gli edifici a destinazione industriale ed artigianale, situati all’interno dei centri abitati, potranno essere ampliati, ma anche demoliti e ricostruiti.

L’Abruzzo ha prorogato il piano al 31 dicembre 2022. Approvata anche la nuova disciplina del recupero ai fini residenziali dei sottotetti esistenti alla data del 31 dicembre 2019.

In Molise, il Piano Casa scadrà il 31 dicembre 2022. I premi volumetrici, riconosciuti agli interventi di ampliamento e demolizione e ricostruzione, sono maggiori in presenza di miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici.

Il Piano Casa della Campania scadrà il 31 dicembre 2021. Gli interventi di ampliamento, demolizione e ricostruzione devono rispettare le norme statali sulle distanze minime e le altezze massime, mentre si può derogare a quelle contenute nei piani regolatori.

In Sardegna il Piano Casa è stato prorogato fino al 31 dicembre 2023. Sono previsti inoltre dei premi volumetrici per chi sposterà le cubature da aree ad alto pregio urbanistico e architettonica in altre zone urbanistiche (+40%) e da aree situate in zone a rischio idrogeologico (+35%). Diventa possibile la concessione dell’abitabilità di mansarde e seminterrati, ovviamente per questi ultimi non in zone non a rischio idrogeologico.

Piano Casa senza scadenza

Alcune Regioni hanno reso a tempo indeterminato le misure del Piano Casa.

Il Piemonte ha apportato qualche modifica alla legge regionale sul riuso, la riqualificazione dell’edificato e la rigenerazione urbana. La norma sostituisce il Piano Casa con disposizioni a tempo indeterminato.

In Friuli Venezia Giulia il Piano Casa è divenuto senza scadenza. Sono ammessi ampliamenti fino al 35% e demolizioni e ricostruzioni fino al 50% sia degli edifici residenziali sia a destinazione produttiva.

In Valle d’Aosta questa scelta è stata fatta fin dall’inizio, cioè dal 2009, anno in cui è stato varato il Piano Casa. Sono ammessi interventi di ampliamento e sostituzione edilizia sia sugli immobili residenziali sia su quelli a destinazione diversa. Gli interventi devono essere realizzati utilizzando criteri e tecniche di edilizia sostenibile, fonti di energia alternative e rinnovabili o misure di risparmio delle risorse energetiche o idriche.

Nella Provincia di Bolzano dal 2010 il Piano Casa è stato reso a tempo indeterminato. Le norme consentono l’ampliamento e la sostituzione edilizia degli edifici residenziali. La Provincia di Trento, al contrario, non ha mai recepito il Piano Casa.

In Umbria il Piano Casa è stato reso strutturale dalle norme sul governo del territorio. Le misure puntano alla riqualificazione del patrimonio esistente, con incentivi maggiorati per la rimozione dell’amianto dai capannoni e gli edifici residenziali che, dopo gli interventi, si collocano in classe energetica A.

In Liguria le misure sono diventare strutturali nel 2015. Gli interventi di ampliamento e sostituzione edilizia beneficiano di bonus volumetrici maggiori nell’entroterra rispetto alla costa. I lavori sono consentiti anche nei parchi, a condizione che la loro normativa interna lo consenta.

Con la LR 11/2018, collegata alla finanziaria regionale, la Basilicata ha reso strutturale il Piano Casa per gli interventi di ampliamento e sostituzione edilizia degli edifici residenziali e a destinazione diversa, anche condonati.

Il Veneto ha stabilizzato il Piano Casa con la Legge Regionale 14/2019. La nuova legge consente l’ampliamento volumetrico degli edifici fino al 15% con l’uso di fonti energetiche rinnovabili e prestazioni energetiche elevate. Sono previsti ulteriori premi volumetrici per case in classe A4 e che utilizzino tecniche costruttive di bioedilizia.

Nel Lazio la Regione aveva approvato un prolungamento lampo dei termini del Piano Casa: solo quattro mesi, ed è terminato il 31 maggio 2017. E’ ora stato assorbito dalla legge regionale sulla rigenerazione urbana.

In Emilia Romagna e Lombardia da anni non rinnovano il Piano Casa, sono comunque previste delle leggi urbanistiche che regolano gli ampliamenti e il recupero edilizio, ad esempio il recupero dei sottotetti.

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Autore:

Elena Liziero

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