Come calcolare il rapporto aeroilluminante?

Per trasformare un sottotetto in una mansarda abitabile è necessario rispettare il corretto rapporto aeroilluminante, ovvero il rapporto tra la superficie del pavimento e quella delle finestre
In questo articolo parliamo di:

Per rendere una mansarda idonea ad accogliere persone al suo interno sono necessarie una corretta illuminazione e ventilazione degli ambienti.

La normativa nazionale (Decreto Ministeriale 5 luglio 1975) stabilisce un Fattore Medio di Luce Diurna non inferiore al 2% e una superficie apribile non inferiore a 1/8 della superficie calpestabile.

Entrambi i fattori determinano il rapporto aeroilluminante, che deve assicurare due condizioni: luce e ricambio d’aria sufficienti all’interno dei locali.

Per ogni tipologia di abitazione il rapporto aeroilluminante (ovvero il rapporto tra la superficie del pavimento e quelle delle finestre) non deve essere inferiore a 1/8 (ovvero 0,125). Per esempio nel caso di una mansarda open space con una superficie di 100 mq, la dimensione della superficie finestrata non deve essere inferiore a 12,5 mq.

Normativa del rapporto aeroilluminante nelle diverse regioni

La luce dall’alto illumina tutta la superficie

Nel corso degli anni molte leggi regionali sul recupero dei sottotetti ad uso abitativo hanno modificato la normativa nazionale. Il rapporto aeroilluminante (in breve R.A.I.), secondo le leggi regionali è calcolato in genere tenendo conto solo della parte di pavimento corrispondente all’area in cui si supera l’altezza minima prevista. Ad esempio in Veneto l’altezza minima è di 1,8 metri, in Calabria, Lombardia, Sardegna e Sicilia di 1,5 metri, con alcune deroghe previste nelle normative regionali e comunali per le zone montane e i centri storici. Seguendo quanto previsto dalle normative sul rapporto aeroilluminante nelle diverse regioni, dunque, il valore del R.A.I. può variare anche di molto tra una regione e l’altra.

A parità di superficie finestrata, la quantità di luce varia di molto in funzione della tipologia di finestra inserita.

Rapporto aeroilluminante 1/10, 1/12 o 1/16: quando si applicano?

Il R.A.I. di 1/10 è previsto in Friuli Venezia Giulia e in Molise.

Un R.A.I. pari a 1/12 è richiesto nelle Marche e nuovamente in Friuli Venezia Giulia solo per le abitazioni al di sopra dei 400 metri sul livello del mare.

Mantenendo l’esempio di una mansarda di 100 mq, nel caso delle Marche per essere a norma l’appartamento deve avere almeno 8,33 mq (1/12) di superficie vetrata apribile (cioè finestre, porte finestre, ecc., che consentano ventilazione e luce naturale), distribuita negli ambienti principali (soggiorno, camere, cucina). Ad esempio potremmo pensare ad un soggiorno di 40 mq e un doppio lucernario da 3 mq, una cucina da 15 mq e una finestra per tetti da 1,5 mq, una camera matrimoniale da 20 mq e una finestra da 2,5 mq infine una cameretta da 15 mq con una finestra da 1,35 mq.

In molte Regioni, come Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Toscana, Umbria e Veneto, è previsto che il rapporto aeroilluminante sia di 1/16, la metà di quello stabilito a livello nazionale. Questo significa che la mansarda open space di 100 mq in Veneto deve avere una superficie vetrata minima di 6,25 metri quadrati. Sul Magazine VELUX troverai alcuni esempi per calcolare la superficie vetrata a partire dalla superficie calpestabile.

La normativa sul rapporto aeroilluminante fissa i limiti minimi, ma numerosi studi hanno dimostrato che la luminosità ideale per un buon comfort è superiore. Per questo si considera un altro indicatore che è il Fattore medio di Luce Diurna (FmLD) che è definito come il “rapporto in percentuale, tra l’illuminamento medio dell’ambiente e l’illuminamento che si ha nello stesso istante su una superficie orizzontale esterna esposta alla volta celeste con cielo coperto”.

La normativa nazionale stabilisce che il Fattore medio di Luce Diurna non deve essere inferiore al 2%. Diverse ricerche provano che un FmLD del 5% garantisce un maggiore comfort visivo e risparmio energetico.

L’orientamento della casa, il numero delle finestre e la loro disposizione influenzano il Fattore medio di Luce Diurna e l’aggiunta di nuove finestre per tetti VELUX è la soluzione ideale per migliorare questo valore per la tua mansarda.

Con VELUX Daylight Visualizer, un software sviluppato da VELUX, puoi calcolare il Fattore medio di Luce Diurna. Usando dei valori di esempio, come area stanza 12,5 m², altezza soffitto 2,7 m, area finestra/area stanza 1/8, si ottengono risultati diversi a seconda che le finestre siano in verticale o sul tetto. A parità di superficie vetrata, le finestre verticali e gli abbaini fanno entrare una quantità minore di luce naturale rispetto alle finestre per tetti.

simulazione
Simulazione ingresso luce

L’inserimento di una finestra per tetti consente, invece, di raggiungere e di superare il minimo richiesto, nonostante la superficie vetrata sia la medesima che per le finestre in facciata e l’abbaino.

Questo accade perché la finestra posta sul tetto fa entrare una maggiore quantità di luce e l’imbotte interna permette una migliore e più profonda distribuzione della luce nella stanza.

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Calcolo del rapporto aeroilluminante per lucernari e finestre: ecco come fare

Il rapporto aeroilluminante (R.A.I.) si calcola dividendo la superficie totale delle aperture (lucernari, finestre, porte finestra e così via) per la superficie calpestabile.

Per esempio, una cucina in mansarda con due finestre per tetti con una superficie totale finestrata di 4,5 mq e una superficie calpestabile di 30 mq ha un rapporto aeroilluminante di 0,15 (1/6,7), superiore a quello minimo previsto (0,125 ovvero 1/8).

Rapporto aeroilluminante per la porta finestra: come si calcola?

Il calcolo del rapporto aeroilluminante per un ambiente con una porta finestra non cambia: come per qualsiasi altro tipo di apertura finestrata, si calcola dividendo la superficie vetrata utile della porta finestra per la superficie netta pavimentata della stanza.

Cosa fare se il rapporto aeroilluminante non è rispettato? Soluzioni e sanatoria

Se il rapporto aeroilluminante non è rispettato, ci sono due casistiche diverse. Le soluzioni, infatti, variano nel caso di una nuova costruzione o di un immobile esistente.

Per le nuove costruzioni è obbligatorio rispettare il rapporto di 1/8 tra la superficie delle finestre e quella del pavimento: se il rapporto aeroilluminante non è rispettato, è necessario apportare le modifiche necessarie per garantirlo. Ad esempio, si può aumentare la superficie finestrata aggiungendo nuove finestre o ampliando la dimensione delle finestre già presenti.

Se invece si tratta di un edificio esistente, dovrai verificare se la situazione attuale è legittima. L’immobile con la stanza che non rispetta il R.A.I. minimo richiesto esisteva già prima dell’entrata in vigore del DM Sanità del 1975? Se sì, potrai mantenerlo senza fare modifiche. Se non è così, devi sanare l’irregolarità, ad esempio allargando la finestra o aggiungendone un’altra.

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Decreto Salva Casa e rapporto aeroilluminante: cosa cambia?

Il Decreto Salva Casa, ora divenuta ufficialmente la Legge 105/2024, semplifica la regolarizzazione di difformità edilizie rispetto ai requisiti igienico-sanitari, come il rapporto aeroilluminante. Il Salva Casa introduce una tolleranza del 2% sui requisiti igienico-sanitari, compresi i rapporti aeroilluminanti.

Ciò significa che, se la differenza tra il rapporto aeroilluminante reale calcolato sulle misure effettive della mansarda rispetto al valore minimo previsto dalle normative nazionali e regionali è inferiore al 2%, l’intervento non costituisce una violazione edilizia.

Deroga del rapporti aeroilluminanti: quando è possibile ottenerla?

Il Decreto Ministeriale del 5 luglio 1975 stabilisce che il rapporto aeroilluminante minimo per l’abitabilità è 1/8, ma in alcuni casi, come per gli immobili in zona vincolata, sono state introdotte delle deroghe.

Nel centro storico si può ottenere una deroga al rapporto aeroilluminante minimo previsto (1/8), quando non è tecnicamente possibile rispettare i valori a causa dei vincoli legati alla tutela del patrimonio edilizio o paesaggistico. In questi casi:

  • la deroga può essere motivata dal rispetto dell’impianto architettonico originario, ad esempio per non alterare facciate storiche o proporzioni architettoniche
  • spesso è necessario dimostrare che non esistono alternative tecniche per garantire il rapporto minimo aeroilluminante
  • in alternativa al rispetto del R.A.I., possono essere richiesti altri requisiti igienico-sanitari, come una ventilazione meccanica controllata o altre soluzioni tecnologiche che garantiscano comunque il benessere abitativo
  • le deroghe devono essere valutate caso per caso e autorizzate dall’autorità competente, come il Comune o la Soprintendenza.

Come abbiamo visto nel paragrafo precedente, anche il Salva Casa prevede alcune deroghe: in tale norma è prevista la tolleranza del 2% anche nel R.A.I. reale rispetto a quello previsto dalla normativa.

finestre aperte

Vuoi portare più luce nella tua casa? Soluzioni per migliorare il rapporto aeroilluminante

Migliorare il rapporto aeroilluminante (R.A.I) cioè il rapporto tra la superficie finestrata e la superficie del pavimento è fondamentale per avere ambienti più luminosi, salubri e accoglienti. Se vuoi portare più luce naturale nella tua casa, sono possibili più soluzioni pratiche.

Una delle opzioni più efficaci è l’installazione di finestre per tetti inclinati. Grazie alla loro posizione strategica, queste finestre permettono il doppio dell’ingresso di luce rispetto a una finestra verticale della stessa dimensione. VELUX offre modelli singoli oppure combinabili tra loro, per creare vere e proprie pareti di luce.

Se hai un sottotetto o un ampliamento con tetto piano, aggiungendo una o due finestre VELUX per tetti piani, puoi facilmente raggiungere il valore di 1/8 del R.A.I. e allo stesso tempo trasformare la percezione dello spazio in uno più otticamente ampio.

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